Con la digitalizzazione del catasto non sfuggiranno più le irregolarità

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Dimenticate il vecchio catasto, con stanze invase da polverosi faldoni. Ormai l’Agenzia del territorio, che ha 101 sedi in tutta Italia è entrata nell’era digitale, anche per scoprire chi vorrebbe sfuggire alle regole.

Oggi gli edifici non dichiarati al Catasto si scoprono con la tecnologia. Con ortofotografie ad altra risoluzione, mappe elettroniche come Google Maps e tanto lavoro al computer. Tutto merito delle nuove ottiche digitali, dove un pixel equivale a 50 centimetri, contro i 40 metri di qualche anno fa. Sono così possibili foto aeree accuratissime che, corrette geometricamente, e georeferenziate, possono essere confrontate dall’Agenzia del territorio con le mappe catastali del suo archivio informatico.

Grazie a questa sovrapposizione, l’operatore è in grado di individuare immobili sconosciuti al catasto, o improvvisi ampliamenti di edifici già esistenti. Fatte le necessarie verifiche e incroci con altre banche dati, il Catasto potrà chiedere conto della costruzione al suo proprietario. Secondo i primi dati, ci sarebbero in Italia edifici nascosti in oltre 2 milioni di particelle catastali su 83. Per chi non è in regola, meglio farsi avanti subito e pagare sanzioni ridotte.


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