Con il Quantitative Easing della BCE serve più rischio per far fruttare i risparmi

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Quantitative Easing BCEUno dei principali effetti del Quantitative Easing iniziato dalla Banca Centrale Europea per sostenere l’economia dell’Eurozona sarà quello di mantenere bassi i tassi di interesse. E anche di rendere i titoli di Stato sempre meno redditizi. Per i piccoli risparmiatori italiani, che da sempre amano investire sui BTP, è ora il momento di cambiare le proprie strategie cercando alternative per gli investimento. Per semplificare le cose al massimo possiamo dire che occorre puntare maggiormente su azioni, fondi e corporate bond (obbligazioni societarie). Inoltre bisogna aumentare la diversificazione del portafoglio, includendovi alcuni componenti più volatili e a maggior rischio. Questo, ovviamente se si vuole vedere rendere i propri risparmi a tutti i costi.

In particolare, tra le azioni, quelle quotate a Piazza Affari sono tra le preferibili, perché la Borsa italiana ha molto terreno da recuperare rispetto alle altre borse europee. A livello di eurozona, i titoli da preferire sono quelli definiti come “azioni value“, ovvero quelle che offrono multipli di valutazione bassi e buoni dividendi. Una piccola fetta del portafoglio dovrebbe anche essere riservata all’azionario dei paesi emergenti – anche se sempre tenendo conto della sua alta volatilità.

Tornano a essere piuttosto interessanti anche i fondi di investimento, una strada percorribile per chi preferisce restare sull’obbligazionario. Per questo ultimo tipo di risparmiatori, deve trattarsi di fondi flessibili a bassa volatilità per non rischiare quasi nulla. Mentre darebbe qualche punto di rendimento in più un fondo con esposizione azionaria internazionale ben diversificata, intorno al 20%.


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