Come sono cambiati il modo di acquistare e di vendere
Di NicolettaLa crisi degli ultimi tempi, ma forse anche l’inesorabile cambiamento della società negli ultimi decenni hanno comportato un netto mutamento nelle abitudini dei consumatori. Il nuovo atteggiamento può essere descritto sommariamente come maggiore consapevolezza. Un tempo si acquistava spesso per puro piacere, per abitudine o per gioco, ora si compra quando si ha davvero bisogno e dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro.
Fra i punti vendita più frequentati dai ‘nuovi’ consumatori ci sono sicuramente outlet, grandi magazzini, grandi catene di abbigliamento vario e sportivo e le boutique delle griffe più famose. Qualunque sia il luogo prescelto per l’acquisto, quando si entra si ha ha già un’idea ben precisa sulla cifra che si è disposti a sborsare. In generale, chi compra oggi fa meno spese superflue, rinvia gli acquisti meno urgenti, presta maggiore più attenzione alle promozioni, confronta i prezzi prima di tirare fuori il portafogli.
Così come è cambiato il modo di fare acquisti, oggi è un po’ diverso anche quello di vendere: chi è dall’altra parte del bancone si è adeguato alla mutazione. Al negoziante oggi più che mai è richiesta la conoscenza estrema del prodotto che viene offerto. Al punto, che pur di guadagnarsi la fiducia di chi si ha di fronte, si arriva anche a sconsigliare al cliente di acquistare alcuni dei propri articoli perché poco idonei o poco validi ai suoi fini. Stanno inoltre nascendo delle figure professionali di personal shopper ‘gratuiti’, che operano per e nella grande distribuzione, offrendo assistenza a famiglie che, con un budget medio o molto ristretto, hanno necessità di rifarsi il guardaroba per una determinata stagione.
Comunque, essere più consapevoli non significa necessariamente rinunciare. Le statistiche dimostrano che, nonostante lievi cali dei consumi, cibo, famiglia e salute sono tre voci di spesa di fronte alle quali gli italiani non si tirano indietro.
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