Come si calcola il rendimento netto dei BTP
Di AnnamariaGli investimenti in Buoni del Tesoro Poliennali sono adatti ai risparmiatori con una propensione al rischio estremamente bassa. A fronte di una relativa sicurezza offrono però anche tassi di interesse minimi (salvo nei periodi in cui lo spread si impenna, ma a quel punto cresce vertiginosamente anche il rischio). Quando si valuta l’acquisto di BTP con una certa cedola semestrale, supponiamo ad esempio del 3%, tale percentuale è da intendersi come rendimento lordo, a cui bisogna sottrarre spese, tasse e imposte. Per comprendere quale sia la resa effettiva dell’investimento (rendimento netto) occorre tenere presente molte altre voci esterne. Iniziamo con la spiegazione dei termini di queste voci e poi forniremo la formula finale con cui calcolare il rendimento netto.
Le spese per l’acquisto: sono costituite dalla somma prezzo di acquisto + commissioni di acquisto (in genere l’1%). Se il prezzo di un BTP è del 99,80%, e le commissioni sono l’1% di 99,80% come spese per l’acquisto occorre calcolare 99,80 + 0,998, ovvero 100,978% del prezzo. Chiamiamo questa voce “prezzo per l’acquisto” e le assegniamo la lettera P.
Le tasse sulla cedola: al momento, per tutti i titoli di stato, le tasse sono pari al 12,50%, che viene calcolato sul tasso di rendimento lordo. Se questo è del 3%, le tasse saranno il 12,50% del 3% ovvero il 0,375%, perciò il tasso di interesse netto risulta del 2,625%. A questo punto siamo in grado di trovare l’importo della cedola semestrale netta in base all’importo che abbiamo investito e lo chiamiamo C.
Le imposte sui titoli di stato sono di due tipi:
- imposte sullo scarto di emissione, ovvero sulla differenza tra il valore di rimborso del BTP e il suo prezzo d’asta (nel momento in cui è stato originariamente emesso). Se un BTP è stato emesso a un prezzo di di 98,50%, occorre calcolare le imposte sull’1,50% (dato da 100 – 98,50).
- imposte sul capital gain, ovvero sull’eventuale plusvalenza realizzata (ma questo soltanto quando il BTP non è conservato fino alla scadenza ma viene venduto prima): sull’eventuale guadagno si applica una tassazione del 12,50%. Chiamiamo R l’importo rimborsato al risparmiatore al netto di tutte le imposte.
Calcolati tutti questi dati in base alla cifra da noi investita, la formula finale da applicare è la seguente, dove n è il numero degli anni che mancano alla scadenza:
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