Come saranno investiti i capitali rientrati con lo scudo fiscale
Di NicolettaManca meno di un mese alla scadenza del provvedimento per lo scudo fiscale e si fanno i primi pronostici sulle ricadute che esso avrà nel settore degli investimenti.
In teoria, il provvedimento potrebbe portare nel 2009 a una crescita del private banking italiano di più del 10%, con un incremento pari a 50 miliardi di euro. Una cifra che, andandosi a sommare ai 28 miliardi del normale giro di denaro delle società del settore, lo porterebbero di nuovo ai livelli del 2007 dopo il crollo del -9,8% accusato nel 2008.
L’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) individua in questi termini i servizi e gli strumenti privilegiati dalla clientela private: propensione per i prodotti a più basso rischio o a capitale garantito. I titoli di Stato italiani resteranno gli strumenti preferiti dal 73% dei clienti e resterà alta la propensione per case e beni immobili (69%). Alle assicurazioni dovrebbe andare il 18% dell’investimento totale, seguite a ruota da obbligazioni bancarie e gestioni patrimoniali (entrambe al 16%).
La propensione per la liquidità si aggirerà sull’11%, mentre azioni e fondi sono ultimi in classifica, con l’8 e il 6% rispettivamente. Articolati i trend di acquisto dei singoli prodotti finanziari.
Per quanto concerne gli asset mix, in generale la sensazione è che la clientela vada ora alla ricerca di maggiore protezione e trasparenza, oltre che di minori costi da sostenere. I capitali scudati resteranno principalmente investiti presso gli operatori di cui ci si è serviti per l’operazione di trasferimento e, in generale, non ci saranno grandi cambiamenti nell’asset mix dei portafogli, in quanto i clienti continueranno ad avere la stessa propensione al rischio che avevano in passato. Le gestioni patrimoniali convincono perché costituiscono il modo più semplice e meno costoso per riportare in Italia i patrimoni conservati all’estero.
[fonte: Sole24Ore]
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