Come interpretare il rating dei titoli di Stato

Di

Subito dopo la domanda: Quanto rendono questi bond?, i piccoli investitori chiedono al consulente: Ma sono sicuri?. Di solito le obbligazioni o i titoli di Stato sono considerati un investimento tranquillo, proprio per il fatto di essere stati emessi da un istituto di credito nazionale o internazionale di notevole importanza anche se, come vedremo sotto, l’assoluta sicurezza non esiste. Di solito si usano come punto di riferimento le lettere attribuite dalle agenzie di rating, il prezzo dei Credit Default Swap e i punti percentuali dello spread.

Il rating dei titoli di Stato è una valutazione del credito di un Paese, espresso attraverso una scala che va da AAA (il massimo) a D (il minimo). Viene assegnato da agenzie di rating, come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, che hanno il compito di valutare la solvibilità del Paese e la sua capacità di ripagare i debiti.

L’agenzia di rating Standard & Poor’s assegna i rating dei titoli di Stato su una scala che va da AAA (il massimo) a D (il minimo). Ecco uno schema riassuntivo delle caratteristiche dei diversi livelli di rating:

  • AAA: il massimo livello di credito, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria molto elevata e bassa probabilità di default. Attualmente, i Paesi con un rating AAA sono: Australia, Canada, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
  • AA: il secondo livello più alto di credito, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria elevata e bassa probabilità di default. Attualmente, i Paesi con un rating AA sono: Austria, Belgio, Cina, Corea del Sud, Finlandia, Francia, Irlanda, Israele, Italia, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna e Taiwan.
  • A: il terzo livello più alto di credito, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria solida e moderata probabilità di default.
  • BBB: il livello di credito più basso considerato ancora investimento grade, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria sufficiente e moderata probabilità di default.
  • BB: il livello di credito speculativo, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria debole e alta probabilità di default.
  • B: il livello di credito speculativo, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria molto debole e alta probabilità di default.
  • CCC: il livello di credito speculativo, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria molto debole e alta probabilità di default imminente.
  • CC: il livello di credito speculativo, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria estremamente debole e probabilità di default imminente.
  • C: il livello di credito speculativo, riservato ai Paesi con solvibilità finanziaria estremamente debole e probabilità di default imminente.
  • D: il livello di credito più basso, riservato ai Paesi che hanno già avuto default o che sono in default.

È importante notare che il rating dei titoli di Stato può variare nel tempo a seconda delle condizioni economiche e finanziarie del Paese. Inoltre, il rating non è una garanzia assoluta di solvibilità finanziaria e non deve essere considerato l’unico fattore di valutazione per gli investimenti in titoli del debito pubblico di un Paese.

Queste sigle danno un’idea della rischiosità ma non la annullano del tutto. E’ già successo in passato che i titoli a dieci anni valutati con un rating AAA siano andati in default. Però in effetti la percentuale di probabilità non è alta: è di appena lo 0,24% dopo cinque anni e dell’1,4% dopo dieci anni.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloFinanza.net – Guida agli investimenti finanziari supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009