Come funziona la tassazione dei dividendi?
Di NicolettaSappiamo che i dividendi sono la parte di utile che una società distribuisce agli azionisti alla fine di un esercizio contabile per remunerarli del capitale investito (ammesso che l’assemblea ordinaria dei soci decida di distribuirli dopo l’approvazione del bilancio). Sappiamo anche che i dividendi possono essere ordinari (derivanti dagli utili) o straordinari (prelevati dalle riserve di liquidità della società in seguito ad accantonamenti, vendita di rami d’azienda o derivanti da altre strategie societarie). Vediamo a quali regole fiscali sono soggette le due categorie.
Tassazione dei dividendi ordinari
Per quanto concerne l’imposizione fiscale sui dividendi ordinari, occorre distinguere tra partecipazioni qualificate e non qualificate. Per le partecipazioni qualificate, il 60% del dividendo percepito non è soggetto a imposta mentre il 40% è soggetto all’aliquota marginale del singolo percettore. Per le partecipazioni non qualificate i dividendi percepiti dagli azionisti vengono tassati nella loro totalità con una ritenuta a titolo definitivo del 12,5%.
Tassazione dei dividendi straordinari
Sotto il profilo fiscale, i dividendi straordinari sono soggetti a imposizione fiscale oppure ne sono esenti a seconda della provenienza delle somme destinate a dividendo. Non sono tassati se derivano dalla ripartizione di riserve da sovrapprezzo azioni o da interessi di conguaglio (questo perché possono essere considerati come un rimborso di capitale che abbassa il prezzo di carico – anche fiscale – dei titoli; la tassazione avverrà nel momento della vendita). I dividendi straordinari vengono invece tassati se provengono da una distribuzione di utili.
Qui un chiarimento sulla differenza tra dividendi e cedole.
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