Come è difficile per il profano valutare i rendimenti finanziari!
Di NicolettaL’investitore dilettante, quello che è quasi privo di cultura finanziaria, è facile preda dei discorsi roboanti e delle cifre percentuali che gli propinano la pubblicità, i consulenti e i promotori finanziari.
In realtà l’uomo medio non ha sempre la capacità di leggere bene le cifre e di valutare l’effettivo rendimento finanziario dello strumento finanziario o del portafoglio titoli che ha scelto. E tende a giustapporre tra loro valori che in realtà non sono affatto confrontabili: ogni tipo di investimento dovrebbe essere valutato all’interno della sua categoria e non in termini assoluti.
L’effettivo rendimento finanziario dipende da svariati fattori: possibile cambiamento dei tassi nel tempo, tipologia di tasso (fisso o variabile), prezzi iniziali, calcolo di medie ponderate – che dovrebbero essere tenuti tutti in debita considerazione.
Gli errori più comuni tra gli investitori retail sono questi:
* pensare che il rendimento del portafoglio dipenda dalla banca scelta;
* confondere il tasso delle cedole con il loro rendimento effettivo (spesso assai più basso!);
* confondere il rendimento reale (cioè aggiuntivo all’inflazione) con quello nominale;
* concentrare nel portafoglio costi e rischi inutili;
* concentrare l’attenzione sul rendimento in sé, invece di scegliere un rapporto tra rischio e rendimento coerente con i propri obiettivi di vita.
Come si possono dunque evitare valutazioni erronee dei rendimenti finanziari? Bisognerebbe dedicare costantemente un po’ di tempo all’accrescimento della propria cultura finanziaria e quindi all’affinamento delle proprie capacità valutative in materia finanziaria. Si acquisiranno così i necessari strumenti cognitivi per investire al meglio il proprio denaro. Tenendo presente il fatto che arrivare ad avere rendimenti più o meno in linea con il mercato – anche senza prodigiosi exploit – è già un obiettivo ambizioso.
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