Come controllare i dipendenti in smart working?

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Il boom dello smart working ha tolto al datore di lavoro l’illusione – o l’effettiva possibilità – di controllare il dipendente: se prima bastava un rapido controllo visivo per verificare la presenza alla scrivania, ora il lavoratore può usufruire di maggiore libertà nella gestione del proprio tempo.

Questo cambio di paradigma solleva diverse questioni per l’impresa: non da ultima, la protezione dei dati sensibili che escono dai confini aziendali e vengono trattati fuori dagli uffici.

A preoccupare l’imprenditore è, nella maggioranza dei casi, la produttività del lavoratore e il sospetto che il “lavoro agile” possa indurre gli impiegati a un certo lassismo o all’assenteismo vero e proprio.

Grazie alle nuove tecnologie esistono diversi strumenti per controllare il dipendente a distanza: è pur vero, però, che tali strumenti sono soggetti a precisi limiti volti a tutelare la privacy del lavoratore. Le verifiche non possono essere fatte in modo indiscriminato, nemmeno se hanno come “bersaglio” i pc e gli strumenti di lavoro forniti dalle aziende per svolgere la prestazione lavorativa.

Tali strumenti, infatti, possono essere soggetti a controlli da remoto solo sulla base di precisi accordi ed entro determinati limiti, anche se non sempre le regole vengono rispettate. Tra gli strumenti in questione – oltre alle chat aziendali –  ci sono le videochiamate, i software che segnalano la presenza del lavoratore al pc e i cosiddetti “dispositivi intelligenti”.

Questi strumenti, per quanto efficaci, possono configurare una forma di controllo da remoto invasiva ed entrare in conflitto con l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. Allo stesso modo, è vietato installare telecamere fisse sulla postazione di lavoro, o mappare costantemente la navigazione o gli spostamenti del dipendente.

Alla luce di tutto ciò, come verificare che il lavoratore non lasci la postazione per recarsi a fare la spesa o in spiaggia, o non dichiari viaggi inesistenti per ottenere un rimborso spese? Prima che la situazione diventi intollerabile, conviene affidarsi a un professionista specializzato nelle indagini sui dipendenti in smart working. Rivolgersi a un’agenzia privata può essere la soluzione giusta – e perfettamente legale – per evitare di commettere errori e di farsi coinvolgere in costose battaglie legali.


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