Chiarimenti sulla certificazione energetica degli edifici

Dall’ormai lontano 1° luglio 2009 è entrato in vigore l’obbligo di redigere l’attestato di certificazione energetica per tutte le unità immobiliari oggetto di compravendita, obbligo esteso anche per tutti gli immobili in affitto, nel luglio del 2010.

La certificazione energetica è la classificazione di un edificio in riferimento al consumo energetico necessario per il suo riscaldamento. L’attestato di certificazione energetica (A.C.E.) è il documento sintetico attestante i risultati della certificazione energetica dell’edificio e ha una validità massima di 10 anni che decade nel momento in cui si effettuano opere di ristrutturazione o modifiche dell’immobile.

Il suo scopo fondamentale è quello di fornire un giudizio oggettivo che permetta di confrontare le prestazioni energetiche dell’edificio con i limiti indicati dalla legge e che indichi i miglioramenti possibili per ridurre i consumi energetici dell’immobile oggetto dell’indagine.

La redazione del documento viene eseguita da un professionista abilitato che, analizzando diversi parametri, è in grado di assegnare all’immobile una classe di appartenenza secondo la sua efficienza energetica.

Gli aspetti che vengono analizzati sono:
* impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda
* impianto elettrico
* impianto di condizionamento
* metratura dell’edificio e numero degli occupanti
* posizione e orientamento dell’edificio
* clima esterno
* presenza di sistemi di energia rinnovabile.

Conseguentemente a quest’analisi, l’edificio viene assegnato a una delle di appartenenza, che vanno dalla A+ alla G. Alla prima categoria appartengono un ristretto numero di edifici costruiti rispettando le regole più rigide del risparmio energetico (in questo caso si parla anche di casa passiva), mentre alla classe G è assegnata la stragrande maggioranza degli immobili italiani in cui non sono adottati accorgimenti per evitare la dispersione di calore.

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Arch. Mauro Galliano (Napoli)
www.studiogalliano.it