Che cos’è l’azionariato critico

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La settimana scorsa si è svolto a Roma, organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Napoli in collaborazione con l’associazione Impegno Civile, un importante Forum sul progetto dell’azionariato critico come strumento di democrazia economica e di finanza etica. Obiettivo del progetto è stimolare e i piccoli azionisti a far valere maggiormente i propri diritti mediante strumenti che consentano di monitorare in maniera strutturata e continuativa l’andamento delle attività e dei bilanci delle società quotate in Borsa.

Oggi come oggi, infatti, circa il 50% degli azionisti non ha modo di partecipare alle assemblee e non ha sotto mano molti dati importanti riguardanti le aziende quotate in Borsa che pure finanzia, fatta eccezione per i report pubblicati sui relativi siti Internet. Il rischio sempre dietro l’angolo è che l’oligopolio porti alla pericolosa deriva e al totalitarismo finanziario. E per le società stesse, avere la possibilità di dialogare con le “minoranze” e consentire loro di partecipare più da vicino alla vita delle imprese stimolandole ad adottare comportamenti sempre più trasparenti e sostenibili (a livello finanziario ma anche etico, sociale e ambientale) è un elemento di notevole arricchimento.

La questione riguarda da vicino centinaia di migliaia di azionisti retail ma anche casse di previdenza, fondi pensione e investitori esteri. Agevolare la partecipazione dell’azionista di minoranza alle assemblee non è solo un modo per tutelare il singolo o fare raggiungere meglio gli scopi istituzionali delle casse di previdenza, ma anche per dare al mercato un respiro e un passo diversi da quelli che finora ha avuto, per ridare slancio a una finanza ancora attanagliata dalla crisi, oltre che tutelare l’economia nazionale.


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