Che cos’è il tasso €STR?
Di Antonella TortoraL’onda degli scandali finanziari che hanno investito in pieno il tasso in EURo Inter Bank Offered Rate (Euribor) ha prodotto i suoi effetti e la rivoluzione nel mercato interbancario di prestiti, tassi e mutui non è tardata ad arrivare, con il nuovo tasso d’interesse medio €STR per le transazioni a breve scadenza (overnight).
Il 2 ottobre 2019 la Bce ha introdotto ufficialmente nel listino del sistema interbancario il tasso Euro Short-Term Rate (€STR). Il nuovo regolamento dei parametri interbancari rimpiazzerà definitivamente Euro OverNight Index Average (Eonia) dopo il 2022, e molto probabilmente sostituirà lo stesso Euribor.
L’indice di riferimento €STR (Euro Short-Term Rate) rappresenta il tasso d’interesse medio per tutte le transazioni dirette al mercato interbancario europeo aventi una scadenza velocissima. Parliamo dei depositi overnight, cioè di tutte quelle operazioni finanziarie estremamente rapide, per capirci di quei movimenti di denaro nati il giorno prima, da concludere il giorno successivo.
Sostanzialmente, il nuovo tasso €STR è stato creato per calcolare l’ammontare dei costi sostenuti da una banca nell’utilizzare denaro overnight, da restituire entro il giorno successivo all’operazione di prestito, da intermediari finanziari senza l’appoggio di garanzie. Gli intermediari finanziari intesi come controparti del prestito di denaro possono essere diversi, come:
- banche;
- fondi del mercato monetario;
- fondi d’investimento;
- fondi pensione;
- banche centrali.
La differenza tra €STR ed Eonia si basa sull’indice che calcola le transazioni. Infatti, l’indice fornito da Eonia è dato dalle informazioni circa la liquidità fornita dal panel di 28 banche, mentre, il tasso €STR misura le reali transazioni fornite dalle 52 banche che costituiscono un panel ampliato di banche con controparti finanziarie, come:
- prestiti ricevuti da banche;
- fondi del mercato monetario;
- fondi pensione;
- altri operatori;
- banche centrali.
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha utilizzato il tasso €STR per emettere obbligazioni a tasso variabile per la durata di tre anni, importo dell’emissione 1 mld di euro codice Isin XS2061971615. Il tasso per l’emissione di questa categoria di obbligazioni è stato 11 bp maggiore dell’€STR, il rendimento ottenuto è stato pari a -0,43% annuo.
C’è da dire che si è giunti al lancio dell’€STR dopo svariati anni di analisi di mercato, prima di dare forma a un modello di benchmark dei tassi che integrasse con minor rischi possibili in un sistema così delicato. Adesso bisogna solo aspettare un paio d’anni, affinché tutto il sistema bancario possa cogliere appieno l’innovazione. Ecco, perché la riforma dei benchmark avviene in forma graduale, infatti, €STR dovrà coabitare con Eonia fino al 3 gennaio 2022. Successivamente, il cambiamento investirà anche i tassi Euribor.
A quel punto, la riforma dei tassi interesserà anche le imprese e famiglie impegnate con mutui e finanziamenti a tasso variabile.
Al momento, chi ha finanziato un mutuo a tasso variabile, oppure, ne ha sottoscritto uno nei mesi precedenti all’entrata in vigore del tasso €STR, non subirà alcun tipo di contraccolpo sulla rata, in quanto la maggioranza dei mutui in Italia è collegata alla misura del tasso Euribor, non ancora coinvolto nella riforma dei tassi finanziari.
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