Che cos’è il ‘dollar cost averaging’?
Di AnnamariaChe cosa si intende per dollar cost averaging, anche detto semplicemente cost averaging? Si tratta di una strategia che consiste nell’investire a intervalli temporali regolari la medesima somma di denaro per acquistare uno o più prodotti azionari invece di effettuare un unico investimento. Il sistema fu inventato o codificato negli anni ’50, da Benjamin Graham, guru dell’analisi fondamentale e grande ispiratore di un altro personaggio mitico nella finanza: Warren Buffett. Viene oggi impiegato anche dagli investitori in criptovalute.
Gli intervalli temporali di cui parliamo possono essere di vario tipo: mensili, trimestrali, semestrali o annuali, tenendo presente che i migliori risultati sono prodotti dal maggior frazionamento. Inoltre, in base alle indicazioni di Benjamin Graham, occorre una diversificazione sul maggior numero di titoli possibile al fine di ridurre i rischi specifici dei singoli titoli.
I risultati della strategia del cost averaging si sono rivelati nei decenni passati mediamente molto soddisfacenti in tutte le condizioni di mercato ed essa costituisce la logica alla base del meccanismo dei PAC (Piani di Accumulo di Capitale). Non è invece un sistema adatto per chi effettua acquisti e vendite giornalieri.
Il meccanismo del dollar cost averaging è davvero semplice nella sua essenza, ma dal punto di vista psicologico la tecnica è più impegnativa di quanto si potrebbe pensare. Infatti, se il mercato azionario è in ribasso per un periodo abbastanza lungo, il risparmiatore probabilmente non investirà volentieri; tenderà invece ad aumentare gli acquisti quando il mercato sale. Sul lungo termine però un comportamento di questo tipo compromette parecchio il guadagno finale. Per questo motivo Graham incoraggia l’utilizzo di piani di accumulazione automatici, da effettuarsi in ogni condizione di mercato.
Una versione più sofisticata del cost averaging è il value averaging, di cui torneremo a parlare nei prossimi giorni.
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