Che cosa sono le obbligazioni subordinate?

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obbligazioni subordinateLe obbligazioni subordinate (in inglese, subordinated bonds) sono i titoli che in caso di default della società emittente saranno rimborsate per ultime – in questo senso sono “subordinate”, perché devono mettersi “in coda”. Questa caratteristica rende i bond subordinati dei titoli con un rischio più elevato rispetto alle obbligazioni ordinarie o obbligazioni senior, che in caso di fallimento sono le prime a essere rimborsate. Ovviamente, questo maggiore livello di rischio ne fa anche dei titoli con una maggiore redditività, ovvero con rendimenti più alti delle obbligazioni ordinarie analoghe. Concretamente, il rischio consiste nel fatto che, in caso di andamento negativo della gestione o addirittura di fallimento/liquidazione dell’emittente, la liquidità venga esaurita prima del risarcimento.

A parte il caso dell’insolvenza dell’emittente, è anche possibile il blocco dello stacco delle cedole negli anni in cui l’azienda non ha messo assegno profitti o non ha raggiunto determinati obiettivi o se non sono stati pagati dividendi delle azioni della società.

Le obbligazioni subordinate non sono considerate strumenti di debito tradizionali, ma sono assimilabili al capitale di rischio, ovvero alle azioni – ma più vantaggiose perché meno costose nel collocamento rispetto a queste ultime. D’altronde, nel paragone tra azioni e obbligazioni subordinate, le prime vincono sul fronte della liquidabilità, perché si comprano e vendono in Borsa anche il giorno stesso (se ci si accontenta della quotazione di quel giorno).

All’interno della grande categoria delle obbligazioni esistono delle sottocategorie identificate con un livello (tier, in inglese) di rischio diverso. Ne riassumiamo molto sinteticamente le caratteristiche elencandole in ordine di rischio decrescente:
* Le obbligazioni Tier I (o T1) vengono liquidate prima delle azioni ordinarie e di risparmio, ma dopo tutti gli altri crediti. E, quando la società non paga dividendi agli azionisti, la loro cedola può essere annullata. Questo ne fa la tipologia di bond subordinati più rischiosa in assoluto.
* Seguono le obbligazioni Upper Tier II (o UT2), che non prevedono una totale perdita di una cedola, ma soltanto la sua sospensione, ovvero il versamento dopo il primo anno di utile dell’azienda. Nel caso di liquidazione vengono rimborsate prima delle azioni e prima delle obbligazioni Tier I.
* Le obbligazioni Lower Tier II (o LT2) non sono soggette né al rischio di perdita di una cedola né al suo differimento nel tempo.
* Le obbligazioni Tier III (o T3) non sono soggette al rischio di perdere una cedola, ma sono soggette al suo differimento.

Quello che teniamo a sottolineare è che, a prescindere dallo stacco delle cedole, per tutte e quattro le categorie nel caso di insolvenza della società è anche possibile perdere il 100% del rimborso delle obbligazioni.

Alla luce di quanto detto risulta chiaro che i bond subordinati non sono adatti agli investitori con basso profilo di rischio, quelli che di solito investono poco o nulla in azioni. Per chi ha un profilo di rischio più alto e vuole investire a lungo termine (intorno ai 10 anni), le azioni risultano di solito più remunerative, quasi a parità di rischio. Un’altra strada percorribile è investire in un fondo specializzato in obbligazioni subordinate, anche se non ne esistono moltissimi sul mercato.


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