Che cosa sono le obbligazioni ibride?
Di NicolettaPer obbligazioni ibride si intende un tipo di strumento di debito che si pone come una via di mezzo tra il debito puro e il capitale di rischio (ovvero le azioni) rappresentando il meglio dei due strumenti finanziari. Si tratta di titoli che comportano più rischi rispetto alle obbligazioni normali (o obbligazioni senior), ma possono anche risultare più remunerativi. Rispetto alle obbligazioni classiche sono meno protette: se l’azienda che le ha emesse fallisce e va in liquidazione, i proprietari di bond ibridi saranno tra gli ultimi a essere risarciti, se e quando gli altri obbligazionisti avranno ricevuto quanto dovuto. Nell’ordine di rimborso i detentori di bond ibridi sono seguiti soltanto dagli azionisti.
E anche nel caso in cui la società navighi in cattive acque, cedole delle obbligazioni ibride possano essere rinviate (si parla di interest deferral), decurtate o addirittura tralasciate. La durata dei bond ibridi di solito è lunga (ultradecennale), ma esistono anche delle obbligazioni perpetue, ovvero coincidenti con la vita dell’azienda – e di fatto molto simili alle azioni.
Le cedole di questi strumenti dipendono dai risultati economici raggiunti dall’azienda emittente. Questa peculiarità e la perpetuità delle obbligazioni ibride sono due aspetti che le rendono molto simili agli strumenti di equity. Ma esistono almeno due differenze importanti: gli ibridi corrispondono un flusso cedolare predeterminato per contratto e non incrementabile con l’ulteriore distribuzione di una parte degli utili. Inoltre, questi strumenti non danno ai proprietari alcun diritto di voto nelle assemblee.
I sottoscrittori tipici dei bond ibridi sono gli investitori istituzionali, che traggono vantaggio dal rendimento mediamente più elevato rispetto a quello delle obbligazioni normali. Del resto, gli investitori istituzionali possono contare su professionisti che ben comprendono la specificità di questi titoli obbligazionari molto particolari in questo loro comportare una spiccata partecipazione al rischio dell’impresa.
Il vantaggio per l’emittente sta nel fatto che queste obbligazioni, non essendo considerate come un puro debito, ma partecipando per certi versi del capitale di rischio, non appesantiscono il rapporto fra debito e capitale come fanno invece le obbligazioni normali. Perciò, il debito ibrido costituisce una modalità di raccolta di fondi di estremo interesse: emettere azioni oppure obbligazioni senior peggiora il merito di credito dell’azienda, mentre emettere bond ibridi no. Infatti, l’azienda può permettersi di non rimborsare la tranche di strumenti ibridi senza che gli interessi degli obbligazionisti senior siano toccati.
Di recente, tuttavia, l’agenzia di rating Moody’s, ha annunciato di non voler più considerare solo il 50% del debito ibrido alla stregua delle azioni nella sua valutazione dell’indebitamento di un’azienda, ma di considerarlo come debito a tutti gli effetti, ovvero al 100%. Una scelta impopolare che non piace né agli emittenti né agli investitori perché minaccia di diminuire la popolarità del debito ibrido, cresciuta moltissimo negli ultimi anni.
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