Che cosa sono le obbligazioni cum warrant?

Obbligazioni cum warrant: oggi cercheremo di spiegare il significato di questa locuzione del gergo finanziario in cui rientrano una parola latina (cum = con) e una inglese (warrant = titoli convertibili in azione).

Le obbligazioni cum warrant non differiscono molto dalle obbligazioni convertibili per quanto concerne lo schema contrattuale. La principale differenza sta nel fatto che nelle prime l’investitore sottoscrive due strumenti: il primo è l’obbligazione tradizionale, il secondo è il warrant – che consente (ma senza obbligo) all’investitore di sottoscrivere azioni/obbligazioni dell’azienda emittente (o di una società a essa collegata) in base a modalità stabilite a monte – in un arco di tempo prefissato e a un prezzo definito (strike price).

Mentre nelle obbligazioni convertibili c’è appunto una possibile conversione dei titoli obbligazionari in titoli azionari, nelle obbligazioni cum warrant si crea un investimento aggiuntivo in azioni a quello in obbligazioni.

Il warrant è uno strumento che accompagna il titolo principale, ma è da esso indipendente e ha scadenze diverse da quest’ultimo (nel nostro paese, di solito 4-5 anni). L’obbligazionista che acquista bond-cum-warrant può scegliere una di tre strade: vendere il warrant e conservare l’obbligazione; esercitare il warrant e sottoscrivere azioni/obbligazioni conservando l’obbligazione tradizionale; vendere l’obbligazione tradizionale e conservare il warrant. Ovviamente deciderà come agire a seconda della propensione al rischio e della fiducia che ripone nell’emittente.

Quando il warrant viene distaccato dall’obbligazione, quest’ultima diventa un’obbligazione ex-warrant, con un valore più basso di quello originario.