Che cosa sono i cat bond?

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Niente a che fare con l’agente 007, né con i gatti, in questo caso cat bond è l’abbreviazione di catastrophe bond, “obbligazioni catastrofe”, una formula di investimento che specula su disastri naturali come uragani, siccità, terremoti. Per quanto raccapricciante a prima vista, si tratta per certi versi di un modo per aiutare le nazioni colpite da calamità naturali: con questi strumenti vengono trasferiti al mercato dei capitali dei rischi assicurativi ad altissimo impatto, ma con bassa probabilità/frequenza. Ad esempio, in Giappone, il rischio terremoto è piuttosto alto; gli assicuratori nipponici devono evitare il fallimento finanziario nel caso di arrivo di una scossa tremenda che provochi danni troppo alti da risarcire. Per ridurre il rischio, si ri-assicurano emettendo proprio delle “obbligazioni catastrofe”, con tassi di interesse anche piuttosto alti, ma necessari per non incorrere in situazioni insostenibili dal punto di vista finanziario nel caso di un malaugurato evento naturale. Questi alti tassi di rendimento vengono ovviamente scaricati sui premi degli utenti assicurati. In pratica, gli assicuratori trasferiscono il rischio sugli investitori, che sono ripagati da un rendimento elevato perché proporzionale a un rischio non calcolabile nei termini classici di andamento dei mercati e dell’economia globale. I cat bond possono quindi costituire una porzione del portafoglio quando si desidera diversificare. Al momento, tra i fondi più importanti basati su questi prodotti finanziari vi sono quelli di Eskatos Capital Management (società lussemburghese specializzata in Insurance Linked Securities); dall’inizio del 2012 i due fondi hanno guadagnato intorno al 6%.


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