Che cosa pensare del social lending?

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Social lending (o peer-to-peer lending) significa “prestito sociale”. Si tratta di un prestito che un privato eroga a un altro privato a titolo di prestito personale utilizzando una società online come piattaforma sicura per comunicare ed effettuare la transazione. In tempi in cui si fa sentire la mancanza di liquidità può essere una soluzione da prendere in considerazione.

Con questo tipo di prestito ci guadagnano tutti: il prestatore percepisce in media un tasso di interessi più alto di quanto ricaverebbe da altri tipi di investimento classici (conti deposito e titoli di stato). Lo stesso vale per il contraente, che deve pagare un tasso di interesse più leggero. In media al momento, è garantito il 6,70% di interessi a chi presta e l’8,9% per chi richiede il finanziamento – invece del 12% medio nazionale delle banche.

Tutto questo è possibile grazie alla comunicazione diretta che consente una riduzione dei costi di intermediazione. Rispetto ad altre forme di prestito, il social lending è poi caratterizzato da massima trasparenza, in quanto chi presta è a conoscenza di come sarà usato il suo denaro. Anche il richiedente è più predisposto a restituire il denaro sapendo che dietro vi sono persone fisiche: lo dimostrano le statistiche che rivelano un numero molto basso di casi di insolvenza. Da sottolineare anche l’aspetto di utilità sociale in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando.

Le società che offrono questi servizi sul web devono disporre di strumenti per evitare i casi di morosità: infatti, dopo un’accurata analisi di finalità e solvibilità del prestito, ai richiedenti viene dato un rating (ovvero, una valutazione di affidabilità), come fanno gli istituti di credito e le finanziarie. Se il rating è basso, salgono i tassi di interesse a compensazione del rischio.

In caso di morosità, l’intermediario è pronto ad attivare in tempi rapidi un programma di recupero crediti.

Quali cifre si possono richiedere al momento? In media, nel nostro Paese, si possono raggiungere richieste di 15.000 euro di prestito, mentre si può prestare una cifra da 100 a 50.000 euro.

Come avrete capito si tratta dunque di un sistema più accessibile dei canali finanziari tradizionali e alternativo al pericolo dell’usura.

3 commenti su “Che cosa pensare del social lending?”
  1. Andrea Cassani ha detto:

    Vorrei sapere in caso di morosità quali sono le modalità, i tempi e le garanzie per recuparare i propri capitali; in particolare esiste una specie di “garante” , quali una associazione di categoria e/o una figura istituzionale tipo camera di commercio od altro in grado di assicurare un profilo di rischio, un rating della società che viene finanziata. C’è poi la possibiltà di avere una informativa periodica ed aggiornata sull’attività finanziata verificata e certificata magari da un garante di cui sopra.

  2. Carlo Vitali ha detto:

    Andrea, sono Carlo di Smartika.it, ti rispondo in ordine premettendo che per diversificare il rischio ogni prestatore partecipa al prestito con 1/50 di quanto mette in offerta (ad esempio ad un prestito di 5000 euro mediamente partecipano 200 prestatori).
    Il recupero credito viene fatto quindi a nome di tutti i prestatori coinvolti da Smartika con le usuali procedure di recupero prima extragiudiziale (agenzie di recupero) poi giudiziale se ci sono beni aggredibili. Non c’è garanzia sul capitale però nel tasso del prestito andiamo a inserire un cuscinetto di protezione a copertura del rischio di insolvenza e siamo severi nella selezione (su 100 richieste ne passano 6). Il rating viene fatto da noi (4 classi) sulla base dell’interrogazione sulla storia creditizia della persona nel credit bureau (Experian). Attenzione, non finanziamo società ma solo persone fisiche. Infine di ogni singolo prestito hai piena visibilità nella tua area privata, dalle informazioni sulla persona, che conoscerai solo via nickname, ai motivi del prestito al rispetto del piano di pagamento.
    Come nota statistica nel 2012 in Smartika su 1201 rate da incassare ne sono state incassate 1199 (e le 2 rate in ritardo sono tranquillamente recuperabili).

  3. Ciao Andrea, sono Caterina e lavoro per Prestiamoci, piattaforma di social lending. Prestiamoci permette un’ottima alternativa di diversificazione dei tuoi investimento, ma come per tutti gli investimenti è presente una componente di rischio, che cerchiamo di ripagare attraverso i tassi offerti al Prestatore. Prestiamoci esegue internamente la fase di analisi delle richieste presentate, prendendo in considerazione criteri quali sostenibilità della rata, merito di credito e bontà del progetto. Ogni investimento viene suddiviso in quote, così da diversificare e non essere mai troppo esposti, e Prestiamoci come società partecipa a tutti i finanziamenti con una propria quota, così da condividere il rischio con tutti i Prestatori. È nostro primo interesse quindi che il Richiedente sia meritevole e possa ripagare il proprio debito e nei casi in cui si riscontrino dei ritardi ripetuti affideremo la gestione del recupero o ad uno studio legale o ad una società specializzata nel recupero crediti. Prestiamoci quindi, a nome di tutti i Prestatori, intraprenderà questo tipo di azioni e sarà nostro compito aggiornare chi era coinvolto nel finanziamento circa l’avanzamento della pratica. Tutte queste informazioni sono disponibili nell’area personale di ciascun Prestatore. Per qualsiasi informazione ci puoi contattare da qui https://www.prestiamoci.it/assistenza#scrivici


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