Che cosa c’è dietro la speculazione e come deve difendersi il risparmiatore

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Chi è l’artefice della speculazione internazionale che sta colpendo l’Italia in questi giorni? Sicuramente, in prima fila ci sono i fondi speculativi detti hedge fund, che, come si dice in gergo vendono allo scoperto. Con l’aumentare dello spread con i Bund tedeschi, che andando ad aumentare il debito pubblico italiano peggiora l’affidabilità del nostro paese per il futuro, anche i fondi istituzionale, come i fondi pensione (tenuti a garantire la sicurezza dei loro investimenti), sono costretti a vendere titoli di stato italiani per acquistare obbligazioni di stati più affidabili. Questo innesca un’ulteriore spirale di vendite allo scoperto che consente a grandi fondi speculativi di chiudere contratti a prezzi vantaggiosi – vista l’abbondante offerta di titoli sul mercato. A vendere e influenzare il mercato è anche la miriade di piccoli investitori che operano individualmente sulle piattaforme telematiche, e senza i vincoli dei soggetti istituzionali.

Solitamente i periodi di forte speculazione sono brevi: 4-5 giorni, ovvero il tempo di “fare i soldi necessari per scappare”. L’attacco è sia ai titoli di stato italiani che alle banche italiane (principali portatrici dirette o indirette di titoli di stato) e al mercato azionario italiano. Essere nel mirino della speculazione non vuol dire essere già morti. Se ne può uscire con opportune misure politico-economiche.

Davanti alle tempeste di Borsa i risparmiatori sono ovviamente preoccupati. Non bisogna però lasciarsi andare a comportamenti irrazionali. Per esempio:
* Non vendere i Titoli di Stato prima della loro scadenza, perché si perderebbe molto denaro: i loro prezzi sono infatti scesi molto in questi giorni, a fronte della crescita del rendimento – le scadenze a 10 anni sono salite del 5,73%, quelle a 2 anni ora pagano il 4% annuale. Secondo gli esperti il loro rendimento si assesterà sul 3%, un punto in più rispetto all’emissione precedente.
* Non vendere le azioni di Borsa: le società italiane sono sostanzialmente affidabili e hanno prezzi molto bassi. Anche nel 2008 assistemmo a un andamento analogo, ma poi il quadrò si normalizzò con un forte rimbalzo. Tra le migliori azioni da acquistare al momento ci sono invece quelle di ENI e ENEL.
* Scegliere prodotti a scadenze brevi evitando le azioni del settore finanziario e i bond statunitensi. Ottimi di BTP con durata sotto i tre anni, offrono tassi interessanti in rapporto ai rischi. Chi è poco orientato al rischio può anche optare per l’acquisto di oro o di franchi svizzeri, ma senza superare il 5% del portafoglio. Scegliere Bund tedeschi, obbligazioni svizzere o dei paesi nordici mette praticamente al riparo dai rischi, ma rende solo l’1%.
* Optare per i conti deposito. Come i conti correnti, non risentono della crisi che infuria sui mercati finanziari. Sono anche tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela fino a 103.000 euro di deposito. I loro rendimenti sono già interessanti, ma potrebbero salire ancora a un 3% netto, specialmente per chi vincola il denaro per due anni.


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