I Certificates, strumento per i piccoli risparmiatori con diminuzione dei rischi

Di
Certificates strumenti finanziari

Quando si parla di economia e di finanza non di rado si viene subissati da una serie di nomi e definizioni più o meno complicati che, talvolta, generano confusione. È certamente difficile districarsi tra i numerosi strumenti finanziari esistenti. Ma innanzitutto, che cosa sono esattamente gli strumenti finanziari?

Sono l’insieme di tutti i prodotti finanziari e di tutte le forme d’investimento con un orizzonte di medio-lungo periodo, per esempio le azioni, i titoli di Stato, i fondi di investimento, le obbligazioni ecc. Gli strumenti finanziari si distinguono principalmente in due categorie: strumenti primari e derivati.

Gli strumenti primari sono quelli il cui valore non dipende da altri strumenti finanziari e collegati ai frutti prodotti dall’esercizio di un’attività economica. Gli strumenti derivati, invece, sono strumenti il cui valore deriva da quello di un’altra attività, finanziaria o reale.

Cosa sono i certificates

Vista la sempre maggiore diffusione di strumenti finanziari per i piccoli risparmiatori, ci sembra utile accennare ai cosiddetti certificates (termine anche italianizzato in certificati), strumenti derivati che permettono di gestire il portafoglio aumentando il livello di diversificazione e diminuendo il livello di rischio.

In senso generico, con il termine certificati (o certificates) si indicano degli strumenti finanziari derivati che investono su sottostanti come indici, singoli titoli azionari, materie prime, quote in fondi comuni d’investimento ecc. Sono particolarmente scelti dagli operatori nei periodi di incertezza dei mercati e i certificati sono caratterizzati da una vasta gamma di profili di rischio/rendimento. Sono prodotti innovativi e alternativi, adatti ai piccoli investitori, che consentono di scegliere con quale tipologia e grado di esposizione partecipare all’andamento di un mercato, replicandone l’attività.

Certificati di investimento e certificati con leva: quali sono le differenze?

grafico di borsa

I certificates, cosi come i covered warrant, sono scambiati in Italia sul mercato SEDEX e sono suddivisi in due categorie:

* certificati di investimento (investment certificates) – più adatti per gli investimenti conservativi e a medio-lungo termine;
* certificati con leva (leverage certificates) – più consoni a investitori con buona preparazione tecnico-finanziaria operanti con strategie altamente speculative sul breve termine: godono di un effetto “moltiplicatore” dei guadagni a seconda dell’andamento del sottostante, ovvero amplificato di un determinato fattore rispetto a quanto si otterrebbe investendo direttamente nell’attività sottostante. Di solito il fattore moltiplicativo è due, ma alcuni arrivano a quintuplicare i guadagni. I prodotti a leva hanno quasi sempre come sottostante l’indice FTSE Mib, ovvero le grandi capitalizzazioni della Borsa Italiana.

Quali sono le differenze tra i due tipi di certificati?

I certificati di investimento sono privi di effetto leva e sono paragonabili in termini di capitale investito e di rischio come un’alternativa a un investimento diretto nel sottostante. Sono ulteriormente suddivisibili in due sottocategorie:
* Sedex classe A, quando si limitano a replicare la performance del sottostante – diventano vantaggiosi quando i sottostanti sono difficili da raggiungere per gli investitori privati (è il caso di indici, valute e futures su beni come petrolio, oro e argento). In questo caso il capitale non è protetto;
* Sedex classe B: mediante l’aggiunta di opzioni a carattere accessorio (per esempio, garanzia del capitale o bonus) consentono di realizzare strategie di investimento più complesse, possibilmente migliori di quelle ottenute dal sottostante stesso.

Certificati di investimento e certificati con leva sono suddivisibili in due categorie:
* di tipo bull: con essi l’investitore assume una posizione rialzista sul sottostante impiegando solo una parte del prezzo di acquisto del certificato. In pratica si acquista il sottostante e simultaneamente si accende un finanziamento con l’emittente per una cifra uguale al valore dello strike price, sulla quale si paga una quota di interessi.
* di tipo bear: con essi l’investitore assume una posizione ribassista sul sottostante. Praticamente si vende il sottostante allo scoperto e simultaneamente si effettua presso l’emittente un deposito (fruttifero o infruttifero) per una cifra uguale al valore dello strike price, per un periodo che coincide con la vita rimanente del certificato.

Per entrambi i tipi di strumenti è presente un livello di stop loss (ovvero di barriera), che è pari o superiore allo strike nel caso di certificati bull – e pari o inferiori allo strike nel caso di certificati bear. Quando lo si raggiunge, lo strumento finanziario si estingue in anticipo: così l’emittente rientra senza rischi dal finanziamento che ha concesso all’investitore.

Altri articoli sui certificates seguendo questo link.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloFinanza.net – Guida agli investimenti finanziari supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009