Cambio a pronti e cambio a termine: qual è la differenza
Di NicolettaSul mercato delle valute il tasso di cambio, ovvero il prezzo di una moneta in rapporto a un’altra è una sorta di “pagella” del Paese che emette quella moneta, una valutazione dello stato della sua economia e della sua solidità. Si tratta sempre di valori non assoluti, bensì di un rapporto tra due valute diverse.
Parlando di valute, è essenziale conoscere la differenza tra cambio a pronti e cambio a termine.
Il cambio a pronti (anche detto tasso di cambio spot o Spot Exchange Rate) è il prezzo di negoziazione di quelle operazioni di acquisto o vendita di valuta estera in cui il ritiro e pagamento delle quantità trattata avviene il secondo giorno lavorativo dopo la data della compravendita.
Il cambio a termine (anche detto tasso di cambio forward o Forward Exchange Rates) è il prezzo di negoziazione di quelle operazioni in cui il ritiro e il pagamento della quantità trattata si effettua a partire dal terzo giorno lavorativo dopo la data della compravendita. Siamo perciò di fronte a un acquisto o a una vendita la cui consegna è “differita”, pur essendo fissato il prezzo all’istante.
Il cambio a pronti e il cambio a termine sono un valore che esprime le prospettive e il trend di una determinata valuta (e dell’economia che essa rappresenta). Inoltre sono degli strumenti che servono alle aziende esportatrici per coprire il cosiddetto rischio di cambio, cioè il rischio che, quando il pagamento di una merce è differito nel tempo la valuta si sia nel frattempo deprezzata o apprezzata e quindi l’esborso sia maggiore o minore di quello preventivato. Perciò, per azzerare il rischio di cambio, si utilizza il tasso di cambio forward, che consente di bloccare il prezzo a un tasso specifico.
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