Buy-back obbligazionario: che cos’è e perché piace sia alle banche che agli investitori
Di NicolettaIn questi giorni i possessori di obbligazioni Mediobanca hanno ricevuto una lettera che informa sull’inizio di un’offerta volontaria di riacquisto sulle proprie obbligazioni in scadenza nel periodo 2014-2015. Nessuno è obbligato a farlo, si può anche scegliere di portare il bond sottoscritto fino alla scadenza, però l’opportunità esiste.
Questa è una tipica operazione di buy-back, ovvero di riacquisto delle obbligazioni emesse negli anni precedenti, sempre più diffusa come tendenza del mercato obbligazionario. Il motivo di questo trend è da ricercare nelle mutate condizioni del mercato dopo la crisi: le condizioni poste riguardo ai titoli emessi 3 o 4 anni fa oggi sono spesso difficili da sostenere. Ecco quindi nell’ambito del liability management, ovvero della gestione delle passività nelle banche, queste operazioni di buy-back – che negli ultimi tempi sono risultate molto frequenti e redditizie per gli istituti di credito.
Infatti, il riacquisto di passività finanziarie consente di realizzare degli utili ante-imposte e di riacquistare le proprie obbligazioni sotto la pari, spesso eliminando dalla circolazione quelle troppo onerose e sostituendole con altre emissioni caratterizzate da condizioni più vantaggiose per la banca. Ma non è soltanto chi riacquista a fare l’affare, è anche il venditore, ossia il piccolo risparmiatore che può vendere le obbligazioni a un prezzo più alto di quello attuale di mercato – un’occasione da non perdere per chi ha bisogno immediato di liquidità.
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