Buoni fruttiferi postali e successione: cosa avviene se decede l’intestatario
Di Daniele GrattieriI buoni fruttiferi postali sono una forma di investimento molto diffusa, specialmente tra le persone anziane e può avvenire spesso che sorgano quesiti riguardanti il loro trattamento ai fini della spartizione dell’eredità.
Ecco qualche utile chiarimento: i Buoni Frutti Postali sono titoli nominativi non cedibili. L’unico caso in cui possono essere ceduti è quello del decesso dell’intestatario. Gli aventi diritto (ovvero gli eredi) possono scegliere di conservarli fino a scadenza naturale, in quanto essi continueranno a maturare regolari interessi anche dopo la morte dell’intestatario.
Il problema maggiore che può sorgere è quello in cui si tratta di buoni fruttiferi co-intestati a due o più persone e che una sola di queste persone muoia. Se il cointestatario è l’unico erede legittimo, ricadiamo nel caso citato sopra. Se invece i beneficiari dell’eredità e/o cointestatari del BFP sono diversi e non trovano un accordo amichevole, il titolo viene temporaneamente bloccato finché non viene espletata la pratica di successione. A quel punto tutti gli eredi aventi diritto hanno facoltà di riscuotere la parte dei buoni loro spettante previa presentazione della documentazione successoria presso qualunque sportello delle Poste.
Cosa succede alla morte dell’intestatario di un BFP
Alla morte dell’intestatario di un buono fruttifero postale (BFP), il titolo entra a far parte dell’asse ereditario e i suoi benefici vengono trasferiti agli eredi legittimi o ai beneficiari designati nel testamento. Ecco cosa succede in dettaglio:
- Comunicazione del decesso: Gli eredi devono comunicare il decesso dell’intestatario alle Poste Italiane, presentando il certificato di morte e l’atto notorio o la dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che attesti la qualità di erede.
- Documentazione richiesta: Gli eredi devono fornire una serie di documenti, tra cui:
- Certificato di morte dell’intestatario.
- Atto notorio o dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio, che attesti la qualità di erede e la ripartizione delle quote ereditarie.
- Documento d’identità e codice fiscale degli eredi.
- Eventuale testamento, se esistente, per verificare la distribuzione dei beni.
- Pagamento degli interessi: I buoni fruttiferi postali continuano a maturare interessi anche dopo la morte dell’intestatario fino al momento del rimborso agli eredi.
- Rimborso dei buoni: Gli eredi possono scegliere di chiedere il rimborso dei buoni fruttiferi postali. Il rimborso avviene presso l’ufficio postale dove i buoni sono stati sottoscritti o in un altro ufficio postale, previa presentazione della documentazione richiesta. L’importo sarà suddiviso tra gli eredi secondo le quote stabilite per legge o indicate nel testamento.
- Trasferimento dei buoni: In alternativa al rimborso, gli eredi possono optare per il trasferimento dei buoni a uno o più di loro, continuando a mantenerli in essere. Anche per questa operazione è necessario fornire la documentazione che attesti la qualità di eredi.
- Imposte di successione: Il valore dei buoni fruttiferi postali entra a far parte dell’asse ereditario e può essere soggetto a imposte di successione, a seconda delle normative fiscali vigenti e delle soglie di esenzione.
È consigliabile rivolgersi a un notaio o a un consulente legale per ottenere assistenza nella gestione della successione e per assicurarsi che tutte le procedure siano eseguite correttamente.
I Buoni Fruttiferi Postali sono un buon investimento?
I buoni fruttiferi postali, anche noti con la sigla BFP, sono dei titoli emessi dalla Cassa depositi e prestiti, garantiti dallo Stato Italiano mediante la Cassa depositi e prestiti e collocati esclusivamente da Poste Italiane. Hanno il vantaggio di garantire sempre la restituzione del capitale investito e degli interessi maturati. Ne esistono serie differenti per durata (si va da un minimo di 18 mesi a un massimo di 20 anni) e per tasso di rendimento.
Quelli decisamente più interessanti (che possono avere una durata fino a 10 anni) sono i Buoni Fruttiferi Postali indicizzati all’inflazione: questo significa che permettono di recuperare il 100% dell’incremento del costo della vita nel nostro paese calcolato in base all’indice Istat FOI. E’ sempre possibile chiederne il rimborso anticipato, ma per vedersi riconosciuti gli interessi fissi e l’inflazione maturata nel periodo devono essere passati 18 mesi dalla sottoscrizione.
A chi sono più adatti strumenti di investimento come i BFP? A nostro avviso per i piccoli risparmiatori, ad esempio i molto giovani o molto anziani, che hanno a disposizione poca liquidità da investire. Ad esempio, per un portafoglio che si aggira sui 10.000 euro, un investitore dal profilo di rischio medio potrebbe pensare di investirne la metà in Buoni Fruttiferi Postali (ed eventualmente l’altra parte in conti deposito). Un piccolo risparmiatore con profilo di rischio alto, potrebbe suddividere la cifra in tre parti uguali: un terzo investito in BFP, un terzo in conti deposito e un terzo in titoli di stato del tipo BTP-i.
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la piu parte dei buoni postali cointestati recano la menzione P.F.R. (pari facolta di rimborso).
Se i cointestatari hanno preso la precauzione di applicare questa clausola al buono postale é per che ognuno possa disporre separatamente delle somme depositate.
Se non viene fatta opposizione alla pari facolta di rimborso da parte di uno dei cointestatari (o i loro rappresentanti legali) questa facolta rimane valida
Ho vecchi BFP ordinari intestati a me e a un mio figlio cpfr. In caso di mia morte, quale parte va a mio figlio e quale parte va ai miei due eredi moglie e altro figlio? Grazie, Mario.
Buongiorno
Una domanda:
I miei genitori sono in possesso di buoni fruttiferi postali a loro intestati, ora trovandosi tutti e due in ospedale in. Condizioni più o meno gravi, nel caso
Volessi ritirare il buono. Quale prassi dovrei seguire..?…
Grazie saluti
Posseggo 3 buoni intestati solo ai miei genitori deceduti sono erede insieme ad altri 2 fratelli cosa devo fare per incassare anche se non c’è accoro tra di noi
mia madre ha dei buoni cartacei cointestati con mio padre morto 2012,noi siamo 3 figli puo la mamma incassarlli se 1 figlio non firma.grazie
mio padere possiede una discreta cifra investita con sgr in banca,ha 92 anni,vorrei che prendesse il gruzzolo e lo investisse in bfp intestaso a se stesso solamente,senza clausola p.f.r. alla sua morte si apre successione con testamento.pensi sia una scelta giusta per garantire il capitale .siamo solo 2 eredi.in quanto tempo poste ci rimborsano bfp.?grazie come modo di procedere lo valuti valido?
buona sera ho trovato dei buoni postali degli anni 90 di mia madre che non c’è piu ,gli eredi saremo io e mia sorella ora facendo due conti i buoni scadrebbero nel 2024 ad oggi se incassati perderemo il 30% del totale maturabile ma poco male ,detto cio i buoni sono 10 quindi 5 a me e 5 a mia sorella ,il quesito è questo ,:una volta fatta la successione per se volessi incassare solo i miei 5 ho comunque bisogno della presenza e quindi firma di mia sorella?oppure mi poso presentare con i miei 5 piu la successione e ritirarli tranquillamente?
mio padre deceduto e’ cointestatario di alcuni buoni fruttiferi volevo sapere se in sede di successione vanno denunciati e se si se sono passibili di tassa sulla successione. grazie