Bond argentini di nuovo appetibili?

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Prendiamo spunto da un trafiletto di Daniel Indiviglio comparso oggi su La Stampa per riaccendere i riflettori su un paese che negli anni recenti non ha certo dato soddisfazioni agli investitori. Secondo l’esperto finanziario della Reuters, i titoli del debito pubblico argentino sono al momento più appetibili di quanto si creda. Attualmente i Boden 2015 hanno un rendimento del 15%.

Le sue convinzioni sono basate su un bilanciamento tra pro e contro. Da un lato bisogna sicuramente tenere presente che ai mercati non è piaciuta la mossa per la nazionalizzazione della società petrolifera YPF recentemente attuata dalla presidente Cristina Fernandez. Così come non piacciono i rigidi controlli più sulla valuta.
Ma è anche giusto tenere presente che l’Argentina ha un debito pubblico molto basso: solo il 41,3% del PIL (185 miliardi di dollari), il PIL argentino è in crescita di circa il 4%, il paese può contare su abbondante liquidità, derivante dalle riserve della banca centrale, dai fondi pensione e dalle casse della YPF. Inoltre, nonostante gli altri tassi di interesse da pagare, è molto improbabile che la presidente decida per il default, vista la vicinanza delle elezioni del congresso nel 2013.

Anche a voler essere molto negativi, conclude Indiviglio, bisognerebbe quanto meno ammettere che i titoli di stato argentini sono ingiustamente ritenuti più rischiosi di quelli venezuelani, un paese che sotto la guida di Chavez ha un’altissima propensione alla nazionalizzazione.


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