Bollo 2011 sul deposito titoli: penalizzato chi aveva una rendicontazione annuale

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Tutti sapevamo che il bollo sul deposito titoli sarebbe stato più elevato. Prima dell’estate 2011 era pari a 34,20 euro, ma era stato aumentato – in prima battuta dal governo Berlusconi e poi dall’esecutivo Monti. La cosa strana è che a dicembre di quest’anno, l’ammontare dell’imposta è stata molto diverso da banca a banca, a parità di condizioni. In alcuni casi la differenza ha superato i 300 euro.

Il busillis sta nei diversi tipi di rendicontazione scelti dalle varie banche, che possono essere mensili, trimestrali, semestrali o annuali – e con i quali coincide il pagamento dell’imposta. Il bollo stabilito dal ministro Tremonti secondo la logica doveva essere pagato soltanto per il periodo luglio-dicembre – ma è successo che molte banche hanno chiesto di pagare per tutto l’anno, proprio perché il loro tipo di rendicontazione era annuale.

Per dare qualche cifra, supponiamo un deposito superiore a 500.000 euro. Con rendicontazione annuale il bollo è stato 680 euro; di 17,10 euro + 340 euro = 357,10 euro nel primo e secondo semestre per la rendicontazione semestrale. Il risparmio supera dunque i 300 euro.

Dal 1° di gennaio le cose si sono stabilizzate (con la nuova imposta dello 0,1% sul controvalore degli strumenti finanziari, su base annuale e trattenuta all’atto delle comunicazioni periodiche spedite dalle banche ai clienti), ma questo cavillo ha ingiustamente penalizzato (e non poco) parecchi risparmiatori.


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