Barclays e scandalo Libor: può toccare l’Italia?

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Tutte le banche inglesi sono sotto stretta osservazione dopo lo scandalo sulla manipolazione dei tassi di interesse dei prestiti interbancari. I primi a essere travolti dalla bufera dei tassi pilotati sono stati i vertici della banca Barclays: prima il presidente Marcus Agius e oggi l’amministratore delegato Robert Diamond. Il colosso bancario britannico è stato multato dalla CONSOB inglese per 453 milioni di dollari per le attività relative al periodo 2005-2009, e l’effetto immediato è stato una perdita del 20% del valore in borsa del titolo. L’accusa è di aver manipolato gli indici del Libor, il tasso di interesse che regola i prestiti di denaro tra banche e di conseguenza anche quello dei mutui di milioni di clienti. Per fare luce sulle pratiche malate dell’alta finanza, che andrebbero avanti dal 2007 e rischiano di travolgere la City, il premier Cameron ha nominato una commissione di inchiesta parlamentare con poteri speciali. Ma lo scandalo potrebbe allargarsi al resto del mondo: il Libor regola prodotti finanziari per 800.000 miliardi di dollari in titoli e prestiti e sono una ventina le banche potenzialmente coinvolte, da Londra a New York, fino a Zurigo e Tokyo. Per l’Italia, il presidente dell’ABI rassicura: l’indagine non riguarda le nostre banche.


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