Banche di Credito Cooperativo: le più sane in Italia
Di NicolettaSecondo la Banca d’Italia le BCC, ovvero Banche di Credito Cooperativo sono le più sane del sistema italiano. Nella crisi del credito e della liquidità questo sembra essere il sistema bancario che resiste meglio alle difficoltà, aiutando un grande numero di aziende e di persone sul territorio, permettendo un accesso al credito altrimenti negato da un sistema ingessato e lontano dalle reali necessità della gente e delle aziende.
Ma che cos’è esattamente il Credito Cooperativo? In parole povere, si tratta di un sistema di banche locali cooperative diffuse in maniera capillare su tutto il territorio del nostro paese. Al momento ne esistono 438 tra Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, numero che ne fa il quarto gruppo bancario italiano – con più con 4000 sportelli in oltre 2500 comuni italiani, 912.000 soci e 5,4 milioni di clienti.
Le Banche di Credito Cooperativo consentono alle persone di diventare soci e quindi di partecipare alla gestione del sistema del credito. Questo tipo di iniziativa risale alla metà dell’800, periodo in cui l’assenza di risposte del mondo privato rispetto alla società diede origine a iniziative di cooperazione – persone capaci di mettersi insieme per un vantaggio collettivo.
Si tratta di piccoli istituti, il cui capitale minimo è di 2 milioni di euro, che continuano a crescere di numero, grazie alla vivace attività dei comitati promotori che puntano continuamente ad aumentare il numero di adesioni per l’aumento del capitale delle banche oppure per l’apertura di nuove banche. Le BCC fanno riferimento a Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali ed Artigiane, organismo che le rappresenta e le tutela.
Le BCC sono cooperative senza scopo di lucro, con un orientamento etico, ispirato a principi di utilità sociale, solidarietà (si tratta infatti di società di persone e non di capitali), mutualità (nel senso di erogazione del credito principalmente ai soci), localismo e appartenenza a un ‘sistema’. Rispetto ad altri istituiti bancari, facilitano l’accesso al credito delle fasce più deboli della popolazione. E una parte degli utili di bilancio delle BCC è obbligatoriamente destinata a fini di beneficenza.
Per divenire soci di una Banca di Credito Cooperativo occorre risiedere e operare sul territorio per cui la banca stessa è competente. Non ci sono vincoli di categoria professionale. A prescindere dal numero di quote di azioni possedute, ciascun socio ha diritto a un solo voto in assemblea.
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