Al via le commissioni uniche per pagamenti con carta

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commissioni uniche per pagamenti con cartaE’ appena entrata in vigore in Italia la normativa europea che riguarda le commissioni per pagamenti con carta di credito e debito Mastercard, Visa e PagoBancomat. Le nuove commissioni uniche consentiranno risparmi per 7 miliardi in Europa, ma secondo diverse associazioni dei consumatori si tratta di benefici che riguarderanno per il 90% gli esercenti, e non i cittadini.
A partire dal 9 dicembre ci sarà in Italia un tetto unico alle commissioni interbancarie, pari a 0,3% del valore delle operazioni con carta di credito e di 0,2% per le transazioni con carta di debito (bancomat) e prepagate. Rientrano nella normativa le carte di pagamento appartenenti ai circuiti Visa, MasterCard e PagoBancomat, restandone fuori Diners e American Express, che applicheranno le proprie commissioni (in genere più alte). Per identificare le carte di pagamento più convenienti dal punto di vista economico, ricordiamo, è possibile consultare il comparatore di SosTariffe.it per carte di credito reperibile a quest’indirizzo.

L’obiettivo di questo provvedimento, spiegano da Bruxelles, è quello di incentivare ancora i pagamenti elettronici, con costi per le transazioni con carta più trasparenti.

Le associazioni per consumatori però hanno manifestato il loro timore che a rimetterci siano i cittadini, con nuove spese che potrebbero gravare sulle loro spalle. “Le nuove norme, decise dall’Unione europea e ratificate dal Consiglio dopo il via libera dell’Europarlamento, produrranno vantaggi per gli esercenti, ma scarsi benefici per i consumatori – denunciano Federconsumatori e Adusbef – Il tetto massimo ai costi per i pagamenti con le carte, secondo le stime degli economisti europei, potrebbe tradursi in un risparmio di circa 7 miliardi di euro l’anno, per oltre il 90% a vantaggio dei commercianti, meno del 10% per utenti e consumatori”.

“La torta di 100 miliardi di pagamenti effettuati nel Vecchio continente – ricordano le associazioni – nel 2013 è stata transata per il 43,5% mediante 760 milioni di carte di pagamento in circolazione, circa 1,5 per abitante (43,5 miliardi di euro); il 26,5% tramite bonifici bancari (26,5 miliardi); il 24% con bancomat o carte prepagate (24 miliardi), il 4% tramite assegni (4 miliardi); infine il 2% tramite moneta digitale (2 miliardi)”.

Il nuovo tetto alle commissioni deciso da Bruxelles, continuano Adusbef e Federconsumatori, “difficilmente si tradurranno in una riduzione dei prezzi di beni e servizi, essendo noto l’agire degli esercenti, che per rifarsi dai costi delle tariffe bancarie, tendono ad addossare sui consumatori i costi delle transazioni”.

C’è un ulteriore rischio, secondo l’Italian E-Payment Coalition (IEPC), iniziativa promossa da Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e MDC che si occupa di informare sull’adeguato utilizzo della moneta elettronica. Secondo la coalizione, la normativa potrà danneggiare la libera concorrenza, poiché applicabile solo ad alcuni tipi di carte e non a tutti. Così, per i consumatori ci saranno almeno due conseguenze negative: i titolari di carte Visa, MasterCard e PagoBancomat potrebbero ritrovarsi a pagare canoni annui più salati, a causa del probabile rialzo dei costi dalle banche avranno bisogno di far fronte al mancato ricavo dalle commissioni; i possessori di Diners e American Express invece potrebbero subire da parte degli esercenti un sovrapprezzo sull’acquisto pari alla commissione applicata.


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