Stew Friedman: Be a better leader, have a richer life
Di Alessandra BruseganStew Friedman, docente e consulente aziendale, apre la seconda giornata di WOBI 2019 presentando il suo ultimo libro “Total Leadership”.
Quello di cui scrive e racconta è un vero e proprio modello per imparare a pensare e agire come un leader e per avere un impatto sulle persone e sulle cose che ci stanno a cuore.
Four-way leadership model
Il modello si basa su un concetto che – in effetti – è più olistico del semplice concetto di leadership: l’armonia. Secondo Friedman l’armonia delle sfere personali è la chiave per far funzionare la leadership e per avere risultati stabili e confortanti.
Le 4 sfere su cui si basa sono:
- l’area professionale e lavorativa
- l’area della famiglia e degli affetti
- l’area della propria community, degli amici
- l’area personale, quella che coinvolge sé stessi.
Complessivamente tutte le sfere parlano di noi. Di ciò che amiamo, di ciò che vogliamo e di ciò in cui crediamo.
L’autore fa il parallelo con un quartetto jazz: una band in cui tutti i componenti devono poter suonare senza annullarsi o sovrapporsi, ma dandosi spazio a vicenda per un’armonia complessiva.
Essere leader significa sapere “chi si è” e “cosa si vuole fare”. Significa ispirare, orientare, fornire gli obiettivi, regalare entusiasmo e dare senso alle cose e alle azioni.
1. Autovalutazione dello stato dell’arte
Il primo step per raggiungere questa armonia è la propria auto-valutazione.
Un self assessment che deve essere lucido e chiaro, che metta in evidenza lo stato dell’arte delle proprie sfere. L’approccio sembra quantitativo e complesso ma è molto intuitivo.
Il segreto è dare un peso a ciascuna sfera in termini di importanza personale (Importance). La somma deve fare 100%, ovvio, ma ogni sfera può essere più o meno rilevante ai fini della propria personale felicità.
Il secondo step è dichiarare, per ogni sfera, la quantità di sforzo e attenzione che si sta dedicando (Focus of attention). E questo è già un elemento interessante: se la sfera personale, quella di sé stessi, pesa il 20%, per esempio, e gli si sta dedicando il 5% del tempo, è evidente che c’è già uno squilibrio.
Ma non è finita: il passo successivo è valutare quanto si è effettivamente soddisfatti dello sforzo che si riesce a dare a ciascuna sfera (Satisfaction) da confrontare con l’ultimo elemento: i risultati che si ottengono dallo sforzo (Performance).
Il confronto dei 4 numeri per ogni sfera darà informazioni chiare e dolorose in qualche caso. Un esercizio spietato per qualcuno. Una doccia fredda che, però, fa emergere quali sono gli ambiti che si stanno trascurando e quali, invece, quelli a cui si sta complessivamente dedicando troppo sforzo a discapito dell’armonia complessiva.
2. Definire un piano
Il secondo step, figlio della prima valutazione, è quello di definire un piano. Un insieme di azioni, compiti e nuovi obiettivi che, a seconda del bisogno e della sfera su cui serve orientarsi, possono appartenere a diverse categorie.
Qualcuno potrebbe aver bisogno di:
- ritagliarsi del tempo per valutare meglio (o in modo più imparziale) i propri pensieri e le proprie emozioni, per conoscerle di più e iniziare a guidarle
- organizzare meglio il suo tempo e il suo spazio, prevedendo attività schedulate o veri e propri nuovi progetti di vita/cambiamento
- riposarsi, praticare più attività fisica per rimettere in ordine la sfera personale, fisica, mentale e spirituale
- divertirsi, godendosi la compagnia di chi ama e da cui riceve energia e soddisfazione
- connettersi con più persone per condividere di più, diffondere le proprie idee e renderle più tangibili e più vicine alla realtà
- delegare e ridistribuire i compiti, allocando al massimo le risorse sulle priorità più importanti
- cambiare, lasciare e provare ad esplorare nuovi ambiti che possano generare nuovo entusiasmo e stimolo.
A seconda della propria necessità, non ci sono scuse. Bisogna agire.
3. Agire in modo sostenibile
Eccoci alla parte finale: mettere in pratica il tutto. Iniziare, fare il primo passo verso un nuovo futuro che deve essere però praticabile e sostenibile.
E perché lo sia, e perché questo progetto di crescita e sviluppo personale possa arrivare davvero a compimento occorre che ogni azione sia:
- compatibile con la propria persona (Be real): occorre che sia vera e autentica, non deve tradire minimamente ciò in cui si crede
- integrale (Be whole): ogni azione deve sfiorare e toccare tutte le sfere per funzionare, non può focalizzarsi solo su un aspetto
- innovativa e creativa (Be innovative), mai ripetere azioni già tentate e fallite, meglio sperimentare qualcosa di nuovo e di mai provato, in una formula diversa magari
- valutata continuativamente (Reflect and grow) per valutarne i risultati e l’efficacia reale.
Fine ultimo, ovviamente, è una leadership efficace, un modello di comportamento e di valori che sia entusiasmante per sé ma anche per le persone che ci circondano.
Un modello di vita che sappia cambiare e rendere più felici tutti, noi stessi e chi ci segue. Questa è la vera leadership.
Commenta o partecipa alla discussione