Che cosa sono warrant e covered warrant?

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warrants covered warrantsPartiamo dal concetto di base: i warrant sono titoli quotati in Borsa che consentono ai loro proprietari la possibilità (ma non l’obbligo) di convertirli in azioni della società emittente e quindi di acquistare o vendere queste azioni. In altri termini, sono prodotti finanziari che hanno come attività sottostante delle azioni, il cui esercizio può comportare l’emissione di nuove azioni da parte dell’azienda oppure transazioni su azioni già in circolazione.

Il prezzo di acquisto è predeterminato e si chiama strike price. I warrant che conferiscono la facoltà di acquistare sono detti warrant call, quelli che conferiscono la facoltà di vendere sono detti warrant put. Di solito i warrant vengono lanciati in concomitanza con un aumento di capitale oppure insieme a emissioni obbligazionarie. La loro emissione è di successo quando un’azienda ha prospettive di ottima crescita: in questo caso, infatti, le azioni verranno emesse sopra la pari, ma il proprietario le comprerà a un prezzo prefissato, guadagnandoci. I warrant non vengono acquistati da azionisti che mirano a controllare l’azienda, bensì da operatori specializzati in questo prodotto finanziario. Esiste un vero e proprio mercato di quotazione dei warrant, il cui valore è collegato a quello delle azioni della società.

I covered warrant sono una categoria speciale di questo strumento finanziario, o meglio una loro evoluzione, che presenta analogie e differenze. Infatti i cw possono avere come sottostante non soltanto azioni, ma anche obbligazioni, indici azionari, indici obbligazionari, panieri di titoli, panieri di valute, panieri di tassi di interesse – ovvero tutte le attività per le quali esistono prezzi ufficiali. Anche in questo caso vale la differenza tra call covered warrant (ovvero, opzioni call) e put covered warrant (ovvero, opzioni put) a seconda che il contratto dia la facoltà di comprare oppure di vendere il sottostante alla (o prima della) scadenza un’attività finanziaria sottostante a un prezzo predeterminato (strike price) contro il pagamento di un premio. Ma oltre all’acquisto e alla vendita del sottostante, il cover warrant può prevedere anche l’incasso di una somma costituita dalla differenza tra prezzo di liquidazione del sottostante e strike price o viceversa.

Inoltre, mentre nei warrant la società emittente i titoli e quella che emette l’attività sottostante coincidono, nei covered warrant sono diverse. Infatti, la finalità di questi ultimi non consiste nel raccogliere capitale, ma nel fare prendere ai covered warrant una strada autonoma rispetto all’emittente. Infine, l’opzione dei covered warrant deve essere esercitata entro una determinata scadenza, di solito non superiore ai 18 mesi.

Un concetto di estrema importanza per i covered warrant è l’effetto leva, ovvero il notevole incremento di rendimenti o perdite che si può trarre dal seguire l’andamento dell’attività sottostante con un’azione amplificante sulle variazioni. Se per investire direttamente nel sottostante è necessario usare un grosso capitale, investendo in covered warrant è sufficiente una frazione di questo. In questo partecipare al trend del mercato beneficiando dell’effetto leva, vi sono delle similarità con i certificati con leva. La differenza principale consiste nel fatto che i certificati a leva, non basati su opzioni, non vedono decadere il loro valore all’avvicinarsi della data di scadenza. Di solito, i certificati a leva hanno una durata quinquennale: questa caratteristica rende più appetibili gli scambi sul mercato secondario nell’arco di pochi giorni vedendo una moltiplicazione dei guadagni se il sottostante è andato nella direzione prevista.


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