Criptovalute: qual è la differenza tra Bitcoin ed Ethereum?

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Bitcoin ed Ethereum sono le due criptovalute che si ritiene abbiano i maggiori margini di crescita. Dietro entrambe le piattaforme, come per tutte le monete digitali, sta la tecnologia blockchain, che potremmo definire in breve come un enorme database condiviso simultaneamente da migliaia e migliaia di utenti, in continua crescita e in continuo aggiornamento, nel quale i dati sono crittografati e per tanto inaccessibili ai malintenzionati. Per la precisione bisognerebbe dire che Ethereum è il nome della piattaforma, mentre la criptovaluta è chiamata Ether, anche se nel linguaggio corrente si parla di Ethereum in entrambi i casi.

Ogni criptovaluta possiede una sua blockchain con funzionalità e potenzialità leggermente diverse. Per scendere leggermente più nel dettaglio, il linguaggio di programmazione utilizzato da Ethereum è il Turing Complete mentre quello di Bitcoin è un linguaggio basato su stack. Anche gli algoritmi di hash utilizzati sono diversi: bitcoin utilizza l’algoritmo SHA-256 che produce un numero in formato esadecimale mentre Ethereum utilizza l’algoritmo Ethash.

Ma le differenze più sostanziali tra Ethereum e Bitcoin risiedono nel loro utilizzo.

Bitcoin è usato principalmente come moneta digitale e per le transazioni tra denaro tradizionale e criptovaluta, mentre Ethereum (pur essendo anche usato per lo scambio di valuta digitale) è stato concepito soprattutto con un progetto molto più ampio come strumento per le transazioni tra imprese. La piattaforma Ethereum è infatti basata sullo scambio di “contratti intelligenti” (smart contracts), ovvero su un protocollo sicuro (che rende estremamente difficile la frode o la censura) su cui si possono costruire contratti tra due parti, applicabili nei settori più disparati (dalla finanza all’energia), senza che debbano essere presenti intermediari di garanzia come i notai – e con software di gestione alquanto accessibili. Tale tecnologia può essere utilizzata in sistemi più o meno complessi, dalla piccola realtà aziendale alla grande istituzione o società. In altre parole, con contratti intelligenti di Ethereum è possibile fornire più sicurezza rispetto ai contratti tradizionali, spendendo meno.

Gli Ethereum sono anche utilizzati per favorire lo sviluppo di nuove criptovalute, che nella loro fase di startup (ICO – initial coin offering) si appoggiano sulla rete Ethereum, che offre agli sviluppatori un mezzo per raccogliere fondi per varie applicazioni.

Un’altra differenza fondamentale è la disponibilità monetaria: i Bitcoin attualmente in circolazione superano di poco i 17 milioni, mentre gli Ethereum si stanno avvicinando ai 100 milioni. La differenza nella disponibilità ovviamente influenza anche i prezzi al cambio, che per Ethereum sono decisamente più bassi rispetto a Bitcoin, anche perché oltre i 2/3 dei Bitcoin che saranno mai disponibili sono già stati estratti, mentre gli Ethereum in circolazione attualmente non sono ancora la metà di quelli che potranno essere minati in futuro.

Un’ultima differenza significativa sta nella velocità delle transazioni: il tempo di creazione di un blocco per Ethereum è di 4-15 secondi, mentre per Bitcoin servono ben 10 minuti. Questo significa che le transazioni con Ethereum vengono eseguite immediatamente, a differenza di quelle con Bitcoin.


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