Timori per i Sirtaki Bond: quali sono i fondi italiani più a rischio

Dopo la crisi dei mutui subprime americani e il tonfo delle Borse mondiali, ora gli investitori temono di scoprire un nuovo lato sconosciuto della crisi: la bolla dei titoli di Stato e dei bond, cioè di quei prodotti finanziari che fino a oggi sono stati considerati un rifugio sicuro per gli investimenti.

Anche nel nostro paese, qualche giorno fa il governatore di Bankitalia, Mario Draghi aveva lanciato l’allarme, strettamente collegato anche a quello del debito pubblico degli Stati, enormemente cresciuto con le misure anticrisi. Il rischio concreto è che bond e titoli di stato vengano rimborsati a fatica o non vengano affatto rimborsati.

Così, in questo clima di incertezza, gli investitori corrono ai ripari: ieri c’è stata una pioggia di vendite dei titoli greci e spagnoli, controbilanciata da una corsa all’acquisto delle obbligazioni tedesche a 10 anni, considerate di buona qualità. Negli ultimi anni i rendimenti dei titoli spagnoli ed ellenici è salito di molto, ma solo perché il rischio è più elevato. Dall’Europa sono arrivate rassicurazioni sul fatto che la Grecia non andrà in bancarotta e oggi le quotazioni delle banche elleniche in Borsa sono risalite. Ma i timori per la bolla dei Sirtaki Bond permangono, anche in Italia, poiché sono questi prodotti finanziari presenti in molti fondi pensione, nei fondi obbligazionari governativi e nei portafogli di molti singoli risparmiatori.

Secondo una tabella pubblicata da La Stampa, i fondi più esposti ai Sirtaki bond nel nostro paese sarebbero il Leonardo Obbligazionario di Leonardo Sgr (18,43%), il BPVi Obbligazionario della Banca Popolare di Vicenza (10,92%) e l’Epsilon Income di Epsilon Associati Sgr (10.69%).

E’ assai probabile che i gestori dei suddetti fondi ultimamente abbiano per prudenza già alleggerito le loro posizioni sulla Grecia. Ma un risparmiatore avveduto farebbe meglio a controllare.